INTELLIGENZA EMOTIVA: COS'É E QUANTO É IMPORTANTE?

L’Intelligenza Emotiva è definita da Daniel Goleman, noto psicologo americano, come la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri, ma altresì la capacità di gestire le emozioni e i propri pensieri su di esse. Questo significa “consapevolezza di sé”.

Alla base dell’Intelligenza Emotiva, come sostiene sempre Goleman, vi sono 2 competenze fondamentali: una di tipo personale (relazionata al modo in cui controlliamo noi stessi) e un’altra di tipo sociale(relativa al modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri).

Se caliamo questo argomento in un contesto specifico come quello lavorativo, l’Intelligenza Emotiva può rappresentare un fattore determinante per il successo e, allo stesso tempo, un’enorme fonte di soddisfazione. É dimostrato, infatti, che costruire relazioni positive sapendo interpretare e gestire nel bene tutte le nostre e altrui emozioni, porta ad avere successo personale e allo stesso tempo a migliorare la vita di chi ci circonda.

Da uno studio condotto nel 2018 emerge che, anche in fase di colloquio di selezione, più del 30% di chi si occupa di reclutamento del personale (e tra questi anche noi!), ritiene l’Intelligenza Emotiva una qualità importante a tal punto da essere considerata più determinante anche del Quoziente Intellettivo.

L’INTELLIGENZA EMOTIVA NELLA PERSONA GUIDA: QUALE SARÀ LA FIGURA DEL LEADER DI SUCCESSO?

Come sostenuto da Goleman, il vero capo di successo è colui capace di ascoltare, guidare e condividere i buoni risultati raggiunti da una persona.

In un contesto lavorativo in cui le persone si percepiscono come parte integrante dell’organizzazione, in cui si sentono ascoltate e ben volute, aumenta non solo il benessere generale ma anche il fondamentale fattore “produttività”.

Questo rappresenta, a sua volta, un ulteriore stimolo per la persona maggiormente invogliata a condividere con i colleghi non solo le proprie competenze e capacità, ma anche le proprie emozioni.

L’INTELLIGENZA EMOTIVA: COME SI SVILUPPA?

C’è chi nasce con particolare predisposizione emotiva e quindi è più portato in modo naturale a gestire bene le emozioni proprie e altrui e le relazioni con gli altri.

Ma chi non l’avesse nei propri geni?

Niente paura! Anche chi non ha una predisposizione naturale all’Intelligenza Emotiva, può infatti sviluppare comunque il proprio quoziente emotivo, attraverso appositi esercizi e programmi specifici.

Se sei interessato ad ulteriori indicazioni o approfondimenti di questo argomento per te o per la tua azienda, scrivi o contattami, sarò felice di rispondere alle tue domande.

Un sorriso a colori

Catia